Basilica di San Vittore Martire e Battistero di San Giovanni Battista

Risalente al X secolo circa, la costruzione che oggi ammiriamo sorge sulle rovine di un sito precedente, probabilmente risalente al V secolo.

La pieve venne edificata a causa dell’impellente necessità di dare alla dilagante cristianità nella campagna lombarda, un luogo di culto.

In realtà, le notizie certe circa la sua edificazione sono estremamente insufficienti e frutto di generiche supposizioni scaturite dagli studi delle aree geografiche e delle evoluzioni sociali.

Il documento più antico che denota con certezza la presenza della pieve e del Battistero antistante risale al XIII secolo.

Viene dedicata a San Vittore, unico martire costantemente ricordato dai milanesi.

Dalla documentazione risalente al XIII secolo, si evince che Arsago aveva, sotto la sua giurisdizione ecclesiastica, le località di Albusciago, Besnate, Buzzano, Casorate, Castelnovate, Centenate, Crugnola, Menzago, Montonate, Mornago, Quinzano, Sumirago, Vinago e Vizzola che, col passare del tempo, si slegarono dalla comunità arsaghese diventando autonome.

Costruita su un impianto rettangolare, la pieve di San Vittore è suddivisa in tre navate con le rispettive absidi rivolte a oriente.

La caratteristica forma a “capanna” dell’edificio è dovuta al fatto che la navata centrale è più alta delle laterali, particolarità delle costruzioni religiose di epoca romanica in Lombardia.

Le pareti, di freddi sassi, rudi e semplici, sono caratterizzate dalla presenza di una schiera di finestre ad arco a tutto sesto disposte simmetricamente lungo le navate e gli absidi.

L’unico motivo ornamentale è costituito da una fascia continua di archetti ciechi sovrastati da affreschi soltanto recentemente ritornati all’antico splendore. Tali archetti sono sostenuti da massicci pilastri a pianta quadrata ed esili colonne quasi tutte romane.

Il portale centrale risale al 1759 mentre, all’interno, si può notare il soffitto ligneo a capriate.

L’abside centrale, collocato sopra il presbitero leggermente sopraelevato rispetto al pavimento, accoglie l’altare settecentesco di marmo costruito sul disegno del pittore Biagio Bellotti.

L’abside a sud, accoglie la statua barocca della Madonna del Rosario che, ogni anno, durante le celebrazioni della sagra di ottobre, viene portata in processione dai diciottenni arsaghesi per le vie del centro storico.

Sopra il portone principale, è collocato il grande organo costruito nel 1879 per richiesta di Pietro Martignoni e di seguito donato dal benefattore alla prepositurale.

Lungo la parete nord, è situato un altare dedicato a Sant’Antonio.

A ridosso della navata settentrionale, si erge maestosa la torre campanaria i cui piani più bassi pendono bruscamente verso nord.

Le pareti sono divise in ripiani da piccole cornici decorate con archetti pensili sormontati da fregi a dente di sega.

Fu costruita nei primi decenni del XII secolo e venne restaurata a metà del XVI secolo in seguito a danni causati da un fulmine. Nel 1745 viene installato il grande orologio e, fatto particolarmente interessante, nel 1872, dovendosi aumentare il numero delle campane ed essendo la cella troppo modesta, si decise di murare quest’ultima, eliminando il tetto della torre per creare una sorta di terrazzo che potesse ospitare le nuove campane.

Problemi legati ai permessi, fecero in modo che l’aspetto con le campane senza copertura rimanesse tale, proprio così come lo vediamo oggi.

Antistante l’edificio della Basilica, sorge statuario e maestoso il Battistero di San Giovanni Battista.

L’edificio è a pianta ottagonale con un tetto a tronco di cono da cui si erge una torre poligonale decorata da sedici archeggiature irregolari.

La cupola, porta sulla sommità un pinnacolo sul quale svetta un’antica croce in ferro.

All’edificio è possibile accedere attraverso due porte, ritualmente disposte a nord e a sud.

Accanto alle porte di ingresso, partono le anguste scale che portano alla galleria superiore.

All’interno, i muri sono ricoperti di pietra da taglio.

Al piano inferiori, si notano alcune nicchie che tagliano le pareti di grande spessore che si affacciano sul corpo centrale dell’edificio, sede della fonte battesimale inserito in uno scavo ottagonale.